Il progetto, curato del dott. Luca Beltrami e della prof.ssa Orietta Maloberti, docente di italiano e storia, ha coinvolto la classe 2^ C IGEA, che con impegno, entusiasmo e serietà ha affrontato l’analisi e l’esplorazione del testo poetico, la scrittura della sceneggiatura, il montaggio, creando un progetto interdisciplinare e interculturale di forte valenza educativa, profondamente vissuto e condiviso “insieme”, da tutti gli studenti della classe, veri protagonisti di questa singolare “lezione”, che invita pensare, ad interrogarci sulla “memoria”, su chi siamo, dove andiamo, cosa vogliamo...
La Storia
di Eugenio Montale
I
La storia non si snoda
come una catena
di anelli ininterrotta.
In ogni caso
molti anelli non tengono.
La storia non contiene
nulla che in lei borbotti
La storia non è prodotta
detesta il poco a poco, non procede
né recede, si sposta di binario
e la sua direzione
non è nell’orario.
La storia non giustifica
la storia non è intrinseca
La storia non somministra
Di niente che ci riguardi.
Accorgersene non serve
A farla più vera e più giusta
II
La storia non è poi
la devastante ruspa che si dice.
Lascia sottopassaggi, cripte, buche
e nascondigli. C’è chi sopravvive.
La storia è anche benevola: distrugge
quanto più può: se esagerasse, certo
sarebbe meglio, ma la storia è a corto
di notizie, non compie mai le sue vendette.
La storia gratta il fondo
come una rete a strascico
con qualche strappo e più di un pesce sfugge.
Qualche volta si incontra l’ectoplasma
di uno scampato e non sembra particolarmente felice.
Ignora di essere fuori, nessuno glie n’ha parlato.
Gli altri, nel sacco, si credono
più liberi di lui.
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