Budapest, 1942. Sono gli anni della persecuzione antisemita che la Germania nazista ha esteso a tutti i paesi europei alleati od occupati. Anche Gyorky, come tutti gli ebrei, deve portare cucita agli abiti la stella gialla. Non ha ancora compiuto quindici anni, quando deve salutare il padre costretto a partire per un campo di lavoro...
L'odissea di Gyorgy (bravissimo in ogni scena tra adeguazione e incantamento), più che dipendere dallo sguardo del ragazzo, è vista con un distacco e una oggettività che rendono ancora più atroce il racconto fissato in momenti di ordinario disincanto, lungo giornate inerti, indolenze e disagi, ma anche risvolti di comprensione e familiarità coi deportati. Si armonizza al film anche la commossa discrezione musicale di Ennio Morricone con radi commenti mirati d'atmosfera, mai tracimanti, e un tema cantabile di suggestiva malìa.
Evento organizzato in collaborazione con il Comitato per la Resistenza
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